In tutte
le arti la composizione si fonda su degli insegnamenti. L'artista principiante
ha bisogno di una piena comprensione di questi insegnamenti per intraprendere
un cammino sperimentale che lo porterà a realizzare lavori soddisfacenti
e di buona qualità. Attraverso una piena comprensione degli insegnamenti
l'artista può raggiungere un notevole livello di distinzione per
il modo in cui essi sono utilizzati e manipolati per adattarli alla sua
personale individualità. Questi insegnamenti non sono rigide regole,
le regole possono essere infrante. Sono invece i Princìpi fondamentali
del design, le leggi operative basilari che non possono essere cambiate
ma possono essere impiegate e interpretate in modo diverso nelle diverse
arti e dai diversi artisti.
Possiamo
allora fare qualcosa di più: scegliere i fiori in base alla
loro forma, dimensione, colore e altri fattori e trasformare il
mazzo di fiori in un "bouquet". Questa parola può
avere molte connotazioni sia nell'uso domestico e nella tradizione
popolare sia in gergo professionale per il fiorista, connotazioni
che possono essere anche molto positive in relazione alla qualità
dell'insieme.
Nessuno mette in discussione il piacere emotivo suscitato da un
bel bouquet di Rose, Garofani e Crisantemi dalle delicate tinte
pastello.
Tuttavia questo bouquet è ancora semplicemente un'esposizione
floreale basata sull'impiego degli Elementi del design con poca
influenza dei Princìpi.
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Noi
applichiamo questi Princìpi in ogni composizione floreale
e con l'applicazione di essi diamo un'impronta e una qualità
artistica al nostro lavoro floreale che lo differenzia da un semplice
mazzo di fiori collocati insieme in un vaso.
Prendendo
una manciata di fiori e mettendoli in un vaso, il risultato non
è una "composizione" floreale ma solo un casuale
raggruppamento floreale: semplicemente un mazzo di fiori come quello
di tulipani qui a fianco.
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Solo applicando i Princìpi del design floreale avremo una "composizione",
ossia una pianificata combinazione di fiori, foglie e altri materiali
complementari (contenitore incluso) che formano un'unità artistica.
Quando poi avremo collocato il nostro lavoro all'interno dell'ambiente
cui era destinato, solo allora avremo completato la "composizione".
Infatti questo ci consente l'ultima valutazione del valore e della
qualità della nostra creazione floreale. Un buon lavoro non
può definirsi un lavoro di qualità se i Princìpi
applicati nella realizzazione di esso non vengono applicati anche
alla sua collocazione ambientale. |
Tutte le
creazioni iniziano con un progetto. Nessuno stilista di moda inizierebbe
a tagliare la stoffa senza una precisa idea dell'abito da confezionare
così come nessun pittore inizierebbe un quadro senza uno schizzo
sul quale eseguire l'opera definitiva. Ci deve essere un disegno, un piano
di lavoro, e un modello del prodotto finale prima di eseguire il primo
taglio o stendere sulla tela la prima pennellata di colore. La stessa
cosa accade nel comporre con i fiori. Ci deve essere un design per la
composizione da realizzare prima che il primo fiore venga tagliato. Il
design, buono o scarso che sia, è presente in ogni composizione.
Il fiorista può lavorare solo con le forme di base, adattando i
materiali disponibili a quelle forme e scegliendo poi una locazione per
esporle. Ma il processo non dovrebbe fermarsi qui, il fiorista deve seguire
un personale percorso di maturazione professionale per trasformarsi in
un vero e proprio designer floreale. A questo livello è importante
anzitutto avere chiara la funzione che avrà la composizione, seguirà
la creazione di un design e l'esecuzione pratica di esso per soddisfare
a quella precisa funzione.
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Lo stimolo
per la creazione di un preciso design floreale può venire dall'analisi
dello spazio e della scenografia in cui andrà collocata la composizione,
dalle qualità concrete e visuali del contenitore e degli eventuali
materiali complementari, dei fiori e dei fogliami disponibili (o che andranno
appositamente scelti), e dal concetto che il compositore vuole esprimere.
Non è molto diverso dalla procedura seguita dallo stilista di moda
nel creare un abito o dal pittore nel dipingere il suo quadro. Può
essere utile, inizialmente, realizzare un abbozzo che ci aiuti a visualizzare
il risultato finale e mantenere il processo di esecuzione fedele al progetto.
Che venga o no fatta una bozza del progetto, l'importanza di una ben chiara
immagine mentale di ciò che si vuole realizzare non deve mai essere
sottovalutata. Un buon design floreale non risulta mai da un processo
casuale del comporre ma da un'attenta meditazione e pianificazione.
Sia nella
fase progettuale sia nella realizzazione pratica, i Princìpi compositivi
ci aiuteranno a raggiungere l'obiettivo per quanto riguarda la funzione
e l'apparenza visuale della composizione. Questi Princìpi sono
comuni a tutte le arti, sebbene siano applicati diversamente secondo il
mezzo artistico impiegato per creare. Nella composizione floreale tutti
i Princìpi devono essere applicati in ogni buon lavoro, ma la loro
importanza relativa può variare. Risultati fallimentari si avranno
se i Princìpi non sono stati applicati o non sono stati del tutto
osservati. Tuttavia bisogna ricordare che questi Princìpi sono
dei fondamenti, non delle ferree regole, sono guide che, insieme agli
Elementi, ci consentono di raggiungere i nostri obiettivi. La variazione
personale nell'applicazione dei Princìpi è il campo dove
si esprime l'individualità dell'artista.
I princìpi
fondamentali nell'arte della composizione floreale si possono classificare
in primari: proporzione e scala, equilibrio, ritmo,
armonia, unità, e secondari: transizione,
tensione, ripetizione, opposizione, profondità,
enfasi, variazione, contrasto.
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